Disfagia e esofagite da reflusso

 

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Il reflusso gastroesofageo è una patologia cronica che colpisce quasi il 30% della popolazione italiana ed è provocata dal movimento retrogrado del contenuto gastrico nell'esofago, che dà origine a vari sintomi cronici e disturbi di varia natura.

Tra le varie complicanze da reflusso, nei soggetti colpiti dalla patologia si possono presentare anche disfagia ossia la difficoltà nella deglutizione e l'esofagite, spesso anche in assenza di sintomatologia.

Più precisamente la malattia da reflusso gastroesofageo è definita esofagite proprio perché oltre al bruciore retrosternale, il rigurgito, è caratterizzata soprattutto dalla risalita di materiale acido lungo l'esofago e nella fase acuta si manifesta anche con lo spasmo esofageo.

A ciò si accompagna anche un dolore toracico che peggiora dopo i pasti e se si assume la posizione sdraiata o si compiono sforzi, mentre la disfagia ovvero la difficoltà di avanzamento del cibo lungo l'esofago, provoca anche difficoltà respiratorie.

In realtà però per esofagite si intende proprio la lesione della mucosa gastrica come complicanza dei sintomi da reflusso, causata principalmente dai succhi gastrici che provocano l'irritazione cronica delle pareti dell'esofago e la sua lacerazione.

Se l'episodio della risalita dei succhi gastrici è sporadico e occasionale non si parla di vera e propria malattia, la patologia insorge invece quando si verifica un transito eccessivo di queste sostanze acide nelle pareti dell'esofago, che a lungo andare, se frequenti e in dosi massicce, ne compromettono l'integrità.

Esistono però diversi tipi di esofagite da reflusso, ecco la classificazione delle varie tipologie.

 

 

Disfagia e Esofagite da reflusso: classificazioni delle patologie

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L'esofagite da reflusso e la disfagia ad essa associata si distingue in tipologie differenti, a seconda della gravità dei sintomi e sulle diverse conseguenze da essa provocate.

 

Essa si distingue fondamentalmente in tre classificazioni:

  1. Esofagite da reflusso lieve, con piccole alterazioni della mucosa;

  2. Esofagite da reflusso erosiva, che comporta ulcere visibili ed arrossamenti della parete esofagea;

  3. Esofagite da reflusso stenotica, con fibrosi nell'esofago, dovuto a vecchie cicatrici o lesioni che provoca una stenosi o restringimento delle pareti.

 

L'esofagite da reflusso può essere classificata anche in gradi differenti a seconda della gravità delle lesioni da essa provocate: si va dall'esofagite di I grado, che interessa una sola delle pliche del canale esofageo a quella più grave, di IV e V grado,  che interessa l'intera circonferenza.

La valutazione della dimensione o estensione delle lesioni comporta un'ulteriore classificazione che distingue la patologia in esofagite di grado A, B, C e D, a seconda della gravità delle erosioni: si va da quelle singole da 5 mm a quelle più grandi che interessano due pliche o colpiscono l'intera circonferenza.

La degenerazione della patologia dell'esofagite può portare anche all'esofago di Barrett, una metaplasia che viene considerata precancerogena in quanto il tessuto epiteliale squamoso viene completamente sostituito da tessuto cilindrico.

Ma quali sono le principali cause dell'esofagite e della disfagia? Analizziamo i principali fattori che concorrono a determinarla.

 

Disfagia e esofagite da reflusso: cause e fattori di rischio

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I fattori all'origine dell'esofagite da reflusso sono vari e di diversa natura, mentre la disfagia è essenzialmente una diretta conseguenza della patologia da reflusso.

 

Ecco quali sono i principali fattori di rischio che incidono sull'insorgere dell'esofagite da reflusso:

  • Abitudini alimentari scorrette

Un'alimentazione a base di cibi troppo acidi, piccanti o ad alto contenuto di grassi può concorrere a determinare la patologia dell'esofagite da reflusso: alimenti come pomodori, agrumi e cioccolata  così come un eccessivo consumo di spezie devono essere evitati a favore di un'alimentazione a base di alimenti ad alta digeribilità. Anche mangiare troppo velocemente senza masticare accuratamente il cibo così come i pasti eccessivamente abbondanti possono aumentare il rischio di esofagite da reflusso.

  • Gravidanza

La gravidanza è un fattore di rischio e può provocare patologie da reflusso come disfagia e esofagite da reflusso, questo a causa dell'aumento delle dimensioni dell'utero che possono andare a comprimere il diaframma e la regione cardiale, con conseguente infiammazione dell'esofago.

  • Fumo e alcool

L'abuso di fumo e alcool lede pesantemente la mucosa gastrica, pertanto tra gli effetti collaterali può provocare reflusso e acidità gastrica.

  • Sforzi intensi

Sforzi fisici intensi, ben superiori alle capacità di sopportazione del nostro fisico, può causare reflusso e dunque concorrere all'infiammazione della mucosa gastrica, generando dunque disfagia e esofagite da reflusso.

 

Altri fattori di rischio possono essere l'ernia iatale, l'obesità e cause psicologiche come stress e ansia.

Ma come si possono affrontare i sintomi di disfagia e esofagite da reflusso? Ecco i principali rimedi e i trattamenti per curare le patologie da reflusso gastroesofageo.

 

 

Disfagia e esofagite da reflusso: terapie e rimedi naturali

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Per curare l'esofagite da reflusso e le sue sintomatologie, come la disfagia è necessario rivolgersi allo specialista per valutare la terapia più indicata da seguire in rapporto alle condizioni e allo stadio della patologia.

L'approccio della medicina tradizionale contempla l'uso di farmaci antiacidi e procinetici, per accelerare lo svuotamento dello stomaco e proteggere la mucosa gastrica.

Si ricorre perlopiù ad antipiretici, tradizionali farmaco da banco a base di bicarbonato di sodio, ma anche ad inibitori della pompa protonica, come lansoprazolo, omeprazolo, prantoprazolo,pariet.

Gli antiacidi più utilizzati sono gli acido inibitori, tra questi la ranitidina cloridato, che si trova in commercio come Zantac.

In caso di gravità della patologia si può anche ricorrere all'intervento chirurgico: l'operazione interviene sul cardias per creare una nuova valvola con una plicatura nella parete gastrica, mentre di recente sono state introdotte anche tecniche laparoscopiche al fine di rendere l'intervento meno invasivo.

Anche l'omeopatia e la medicina naturale possono aiutare a curare disfunzioni come disfagia e esofagite da reflusso: tra i rimedi naturali più comuni troviamo l'alginato, un derivato delle alghe che ha lo scopo di ostacolare il reflusso formando una barriera tra stomaco ed esofago.

Anche fucus, aloe e cannella sono molto utili nel trattamento di queste disfunzioni, ma per essere efficaci devono essere associati a stile di vita corretto e riduzione di sforzi eccessivi, soprattutto dopo i pasti. Anche evitare abiti troppo stretti e dormire con un cuscino sotto la testa per sollevarla di almeno 20 centimetri possono aiutare a trovare sollievo e limitare i disagi legati a questi disturbi. In caso di disfagia è comunque fondamentale farsi seguire dal medico in quanto solo alcuni cibi sono permessi (qui su www.piattoapposta.it trovate un'ampia rassegna di alimenti compatibili con la patologia) e per evitare conseguenze disastrose.