Gastrite e legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, soia)

 

Decidere cosa mangiare in caso di gastrite è un passo molto difficile. Prescindendo dal fatto che sarà lo specialista ad indicarti quali alimenti puoi assumere e quali no, anche tu in autonomia devi sapere come evitare i disturbi gastrici correlati alla gastrite attraverso i cibi ed una corretta alimentazione.

 

 

Non esiste un vademecum oggettivo, un elenco di cibi tassativamente da assumere o da tenere lontani in caso di gastrite, in quanto ogni persona ha una sensibilità diversa. Quello che dunque conta è fare delle prove, per capire cosa il tuo stomaco tollera e cosa invece lo finisce per irritare.

 

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Nel novero degli alimenti da assumere in caso di gastrite, nel bene e nel male, ci sono sicuramente i legumi. In molti infatti si domandano se chi soffre di gastrite può mangiare legumi come piselli, fagioli, lenticchie, ceci, soia.

I legumi sono una buona fonte di proteine vegetali e amidi, nonché di sali minerali e fibre, tant’è vero che possono essere un valido sostituto della carne.

I legumi, per essere digeribili, devono essere cotti molto bene usando vari tipi di spezie (come vedremo più avanti).

Se soffri di gastrite e sei abituato a comprare legumi secchi, ricorda di metterli in ammollo per qualche ora, così da diminuire il livello di acido fitico e altre sostanze potenzialmente tossiche contenute nella cuticola esterna, come le saponine.

Vediamo ora qualche informazione in più sui più comuni legumi, come fagioli, lenticchie e i piselli.

 

Gastrite e legumi: l'importanza della cottura

Il problema dei legumi per chi soffre di gastrite concerne soprattutto la cottura. Una buona cottura tende a gelatinizzare l’amido contenuto nei legumi, così da renderli più digeribili. Per evitare che questi alimenti così nutrienti per il nostro organismo siano ben tollerati da chi soffre di gastrite, bisogna innanzitutto evitare di cuocere i legumi a temperatura troppo elevata o per troppo tempo (si possono creare struttura proteiche difficilmente digeribili).

Sempre per consentire ai legumi di essere piu digeribili, anche il recipiente in cui li si cuoce fa la differenza. Di solito bisogna usare casseruole o tegami in terracotta, meglio se con un fondo spesso e alto. In questo modo si consente la cottura lenta e prolungata. Bisogna cuocere inoltre in acqua fredda e pulita, usata in quantità doppia rispetto al volume dei legumi (un passaggio fondamentale che permetterà di raggiungere la temperatura gradualmente, evitando quel famoso shock termico che potrebbe indurire i legumi). Come per i cereali, vanno cotti con coperchio, lasciando una po’di spazio tra la pentola e il coperchio se quest’ultimo è sprovvisto di buchi, mescolando questa volta di tanto in tanto.

La temperatura ideale è di 80°, i legumi devono arrivare a bollore dolcemente, a fiamma lenta. Circa il sale, contrariamente ad altri tipi di cereali, i legumi vanno salati a fine cottura (a pochi minuti dalla fine cottura) per evitare l’indurimento della buccia (che ne impedisce la cottura totale).

 

 

Trucchi i per rendere i legumi più leggeri e digeribili

Se vuoi mangiare legumi pur soffrendo di gastrite, in primis opta per quelli decorticati, ovvero che sono stati sottoposti a dei processi di rimozione di molti componenti, tra cui alcuni carboidrati fermentabili e un po’ di fibra rendendo il legume più digeribile (in più, ci mettono meno a cuocere e spesso non hanno bisogno di ammollo).

Quando metti in ammollo il legume aggiungi del bicarbonato nell’acqua per ridurre il tempo di idratazione e di cottura e per ammorbidire le pareti cellulari. Inoltre, sempre per alleggerirli, cuoci con delle erbe carminative, come alloro, cumino, origano, semi di finocchio o anche un pezzetto (2 cm) di alga Kombu. Aggiungere anche una carota, una cipolla o un gambo di sedano permette di renderli più tolleranti in chi soffre di disturbi allo stomaco ed all'intestino come ad esempio colon infiammato (trascurare il problema potrebbe far arrivare l'nfiammazione al colon retto con conseguente necessaria visita dal proctologo).

I legumi non vanno mai mangiati freddi, perché in questo caso aumenta di nuovo il livello di amido e rischiano di appesantire la digestione, intensificando i disturbi della gastrite.

Se ti piacciono le vellutate di fagioli o di piselli, ricorda di frullarli con il classico passaverdura, così da liberare il legume dalla buccia. Non eccedere con le quantità: prediligi due max tre cucchiai e inizialmente evita di consumarli con cereali/pasta o pane integrale per questioni di sovraccarico di fibra del pasto.

Procedi gradualmente per ogni singola tipologia di legume: prima i piselli, poi con le lenticchie decorticate, poi con i cannellini, poi coi ceci, poi con i borlotti e via dicendo (da evitare i mix di legumi).

 

Fagioli e gastrite

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I fagioli sono tra i legumi più diffusi, perché buoni e gustosi, ma anche ricchi di elementi nutritivi e perché sono tra i cereali con più proteine.

In caso di gastrite, perlomeno in una fase iniziale e più acuta sarebbe meglio evitarli, fino a quando non avrai sfiammato le mucose.

Dopoché potrai mangiarli moderatamente, massimo un paio di volte a settimana purché segua questi semplici consigli:

  • Passali al setaccio prima di consumarli;

  • Evita i fagioli inscatolati, in quanto sono pieni di conservanti, che rischiano di peggiorare l’infiammazione dello stomaco e dell’intestino;

  • Tieni in ammollo i fagioli prima di cuocerli e cerca di liberarli dall’amido. In fondo si tratta di un polisaccaridi, che provoca fermentazione intestinale e un aggravamento dei sintomi digestivi in persone che soffrono di colite e stipsi.

 

I medici in generale consigliano di mangiare i fagioli in caso di gastrite soltanto una volta a settimana, almeno fino a quando l’organismo non avrà imparato rispondere all’assunzione di questo alimento senza ripercussioni negative.

 

 

Lenticchie e gastrite

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Le lenticchie sono un legume molto ricco di ferro (tanto che di solito i medici lo consigliano a tutti quei pazienti che soffrono di anemia). In caso di gastrite prediligi quelle già decorticate, in quanto sono più digeribili, dal momento che la buccia esterna disturba meno la digestione e non irrita le mucose già sensibili.

L’uso delle lenticchie deve però essere moderato perché presentano gli stessi problemi dei fagioli: troppo amido e troppo azoto. Un consumo eccessivo può provocare acidità, flatulenza e gonfiore.

 

Piselli e gastrite

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I piselli sono i legumi più leggeri, sebbene molto dolci e dunque ricchi di amido. E' un alimento che può essere mangiato da chi soffre di gastrite, in quanto rispetto a fagioli e lenticchie, i piselli vengono meglio tollerati dallo stomaco.

Se soffri di gastrite acuta tuttavia di consigliamo di non accompagnarli con le patate, perché possono diventare un "mattone". Ricorda che i piselli fanno bene all’intestino perché contengono fibre adatte a favorire l’equilibrio della flora batterica.