Gastrite e fumo

 

La dipendenza da fumo è in grado di pregiudicare l’intero organismo, aumentando purtroppo il rischio di poter sviluppare diverse patologie cardiache, enfisema polmonare, cancro ai polmoni. Solamente in America sarebbero almeno 400.000 i decessi causati dal fumo, per complicazioni all’apparato cardiaco, polmonare e digerente.

Ma quali sono gli effetti a carico dell’apparato digerente? E il fumo è in grado di causare la comparsa della gastrite?

 

Tra i vari danni causati dal fumo sicuramente il meno conosciuto è l’effetto negativo che lo stesso può avere sull’apparato gastro-intestinale. Chi fuma ha una maggiore probabilità di contrarre il cancro gastrico, sul quale il fumo agirebbe come mutageno sinergico con diversi altri mutageni, e primo fra tutti l’Helicobacter Pilory. Tale microbo, scoperto negli anni ’80, è corresponsabile di diverse patologie a carico dello stomaco, tra le quali la gastrite e varie tipologie di ulcere.

 

 

Cos’è la gastrite?

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La gastrite  è una manifestazione facilmente riscontrabile in numerose persone, un incubo fatto di bruciori e dolori lancinanti che si irradiano dallo stomaco e lungo la schiena, fastidi che possono arrivare a compromettere la qualità della vita di molte persone. Spesso i sintomi sono semplicemente transitori e sporadici, ma in alcuni casi dove la forma di gastrite diventa cronica i problemi e i disagi aumentano notevolmente.

Medicalmente definita come uno stato infiammatorio della mucosa gastrica, nella maggior parte dei casi non guarisce spontaneamente, ma tende a persistere nel tempo diventando cronica. Esistono diverse tipologie di gastriti dalle forme più superficiali dove la zona interessata si limita alla mucosa che riveste lo stomaco, alle forme più complesse dove la malattia porta ad una graduale distruzione delle ghiandole dello stomaco con uno sviluppo di atrofia della mucosa.

Una delle principali cause della comparsa della gastrite è la presenza dell’Helicobacter Pilory, un batterio che viene diagnosticato tramite specifici esami da laboratorio, e che ne determina l’evoluzione nel tempo.

Oltre alla presenza del batterio citato sopra, altre forme di gastriti possono comunque sopraggiungere in caso di alimentazione e comportamenti errati.

 

 

Quale relazione esiste tra la gastrite e il fumo?

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L’unione tra il fumo e la presenza dell’Helicobacter, oltre alla predisposizione genetica a produrre più acido nello stomaco, è uno dei principali fattori di rischio legati alla comparsa di un ulcera gastrica duodenale.

Il fumo sarebbe in grado di peggiorare le condizioni di chi ha contratto una gastrite, inoltre i fumatore hanno più probabilità di  formazione di ulcere in grado di resistere anche ai più potenti farmaci che bloccano la continua secrezione acida.

La nicotina contenuta nelle sigarette è una sostanza tossica  che genera dipendenza e che danneggia oltre che il sistema nervoso, anche quello circolatorio e gastro-intestinale. La nicotina inspirata viene metabolizzata dal corpo, causando a lungo andare il "crollo" di diversi organi, oltre che la formazione di forme tumorali dovute alle sostanze cancerogene presenti nella sigaretta. E gran parte delle sostanze dannose presenti nella cicca vengono metabolizzate nello stomaco, ecco perché è facile che possano svilupparsi diverse forme di gastrite e in casi estremi tumori.

 

 

La cattiva abitudine del fumo

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Dallo stress e ansia eccessive, alle cattive abitudini alimentari, all’abuso di farmaci o la mancanza di attività fisica, ma soprattutto la dipendenza da fumo, sono tutti comportamenti da dover assolutamente cambiare nel corso della vita per cercare di prevenire la comparsa della gastrite.

Il vizio del fumo è da eliminare il prima possibile in quanto, come visto sopra, incrementa la secrezione acido gastrica favorendo il reflusso con un’azione diretta sul cardias.

Ai primi sintomi di gastrite è necessario smettere di fumare e seguire una dieta equilibrata e sana.. la prevenzione e la cura è fondamentale per riuscire a guarire completamente e a non fare in modo che da gastrite acuta si passi nel tempo a un problema cronico. La gastrite acuta è un’infiammazione dello stomaco che può comparire improvvisamente, ma che allo stesso tempo se curata, sparisce senza lasciare traccia sulla mucosa.

Purchè il suo processo non sia andato già ad intaccare lo stomaco, in quanto quando la si trascura o si continua ad assumere comportamenti sbagliati come ad esempio continuare a fumare nonostante l’insorgenza dei sintomi tipici della gastrite, è probabile che l’erosione vada ancora più in profondità evolvendo in un’ulcera vera e propria, fino addirittura a poter perforare le pareti dello stomaco.

Continuare a fumare sarebbe deleterio per la salute e per chi soffre di gastrite, in quanto si andrebbe ad esasperare i sintomi della patologia e ad aumentare anche lo stress percepito.

Dopo un certo lasso di tempo dall'ultima sigaretta, il corpo stressato dalla riduzione della nicotina nel sangue, inizia a sentire la necessità di fumarne un'altra. L'effetto rilassante termina in poco tempo e il soggetto sente l'esigenza di accendere un'altra sigaretta entrando in un circolo vizioso.

Il fumatore vive situazioni di stress maggiori rispetto ad un non fumatore, ad eccezione delle brevi pause dove si sta fumando la sigaretta. E proprio tale meccanismo stimola il nervo vago con un conseguente aumento di acido cloridrico, causa della gastrite.

Sono tanti i metodi per smettere di fumare. In farmacia è possibile acquistare cerotti specifici o altri prodotti di sicura efficacia. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di provare i sostituti nicotinici o magari iniziare a ulizzare le sigarette elettroniche, prima a basso contenututo di nicotina fino ad utilizzare quelle privi di questo principio.