Gastrite e Pantoprazolo
La gastrite
Si tratta di un processo infiammatorio della parete intestinale e il batterio che ne è ritenuto responsabile è il Helycobacter pylori, sebbene le cause possano essere molteplici: traumi, uso regolare di antinfiammatori o assunzione di alcool in elevate quantità. Puo' trattarsi di un disturbo improvviso (gastrite acuta) o protratto nel tempo (gastrite cronica), e in alcuni casi la gastrite puo' trasformarsi in ulcera gastrica ed aumentare le probabilità di contrarre un tumore allo stomaco. Tuttavia se i soggetti si sottopongono a cure adeguate, il disturbo può essere eliminato anche in poco tempo.
Il Pantoprazolo e la gastrite
È un farmaco appartenente alla famiglia degli inibitori della pompa protonica (IPP), il cui capostipite è l'omeoprazolo. Viene usato per trattare la gastrite, l'ulcera duodenale, la malattia da reflusso gastroesofageo e la sindrome di Zolligen-Ellison.
Viene commercializzato sotto diversi nomi, tra cui ricordiamo: Pantecta, Pantopan, Pantorc e Peptazol; ma in ogni caso il principio attivo è il pantoprazolo.
Il pantoprazolo a pH neutro è un inibitore della pompa protonica circa 3 volte più debole dell'omeoprazolo; mentre a pH acido il potere inibitorio del pantoprazolo è più efficace di quello del capostipite della famiglia. Per quanto riguarda il trattamento dell'ulcera gastrica l'efficacia sulla cicatrizzazione risulta simile in entrambi i farmaci.
Dopo la somministrazione orale, il pantoprazolo viene assorbito in maniera veloce nel tratto gastrointestinale: la presenza di cibo pertanto ne rallenterebbe l'assorbimento. Come tutti gli IPP, inibisce in modo irreversibile la pompa protonica fino alla sintesi di una nuova.
Viene somministrato sottoforma di compresse gastroresistenti e va sottolineato che quando si somministrano dosi tra i 40 e i 60 mg al dì si assiste ad una riduzione della secrezione gastrica pari al 97% per le 24 ore che seguono l'assunzione. Le dosi variano da paziente a paziente e non bisogna cambiarle per nessun motivo, se non espressamente richiesto dal medico. Perchè avvenga la cicatrizzazione della gastrite la cura si estende per 4 settimane.
Per combattere la presenza dell'Helycobacter pylori si usa una triplice terapia: pantoprazolo e due farmaci, claritomicina e amoxicillina oppure claritomicina e metronidazolo; suddivise in due diverse assunzioni quotidiane.
Effetti collaterali
Tra i più comuni effetti collaterali troviamo, come per tutti gli inibitori della pompa protonica, quelli correlati al sistema gastrointestinale: diarrea, nausea, vomito, flautolenza e secchezza delle fauci. Il più diffuso è la diarrea, che si manifesta nel 4% dei soggetti interessati.
Subito dopo troviamo disturbi centrali come: cefalea, vertigini, sonnolenza, stanchezza e nervosismo; tra i quali il più comune è la cefalea, che colpisce l'1,4% dei soggetti trattati con pantoprazolo.
Ricordiamo sempre di non fare mai di testa propria in casi di gastrite acuta e cronica e rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia.