Gastrite e frittura

 

I cibi fritti sono un pò la passione di tutti. Sebbene consapevoli che non si tratti di una modalità di cottura sana, qualche peccato di gola ogni tanto ci scappa. I medici, i dietologi, ma anche i personal trainer cercano di dissuadere i clienti dal seguire una dieta fatta di alimenti fritti, non solo per una questione di forma fisica, ma anche e soprattutto per la salute del nostro organismo.

 

In particolare a risentire molto della pesantezza di certe pietanze è lo stomaco, soprattutto se di base è già minato con problemi del calibro della gastrite, del reflusso gastroesofageo e del bruciore.

 

 

Chi è già di per sé sensibile, nota che dopo aver mangiato cibi fritti si manifestano fastidi addominali e sensazioni spiacevoli a livello gastrico. Questo accade perché la frittura aumenta i livelli di grasso nel cibo in questione; grasso che compromette la salute dello stomaco.

Viene quindi automatico ritenere che per la prevenzione o per il trattamento dei problemi gastrointestinali, eliminare o limitare fortemente l'assunzione di cibi fritti e altri grassi è una valida soluzione.

 

Il bruciore di stomaco e la gastrite quando si mangiano fritture

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Il bruciore di stomaco molte volte tende a camminare a braccetto coi problemi di gastrite. Tutto si ricollega a quello che si mangia, soprattutto in vista di uno scorretto funzionamento dello sfintere esofageo. Durante questi processi gastrici si intensifica l’acidità del cibo ingerito.

Stante ad uno studio condotto dal National Institutes of Health (NIH), il consumo di alimenti grassi e fritti tende a peggiorare questa particolare acidità dei succhi gastrici.

Pertanto in presenza di bruciori di stomaco sarebbe opportuno abolire la frittura dalla propria dieta sostituendo i pasti con cibi lessi, grigliati, al forno, e dunque meno grassi. Ad esempio, scegliere una patata al forno al posto delle patatine fritte.

Purtroppo le fritture sono buonissime, a chi non piace quel gusto così pieno e quella croccantezza che si scioglie in bocca: le patatine fritte, il fritto misto e la frittura di pesce calamari polpi e gamberi, le fritture di vegetali, il baccalà ed il capitone fritto, il pollo fritto, la pizza fritta, le pettole, le zeppole, la polenta fritta, la crema fritta alla veneziana, il latte fritto, il gelato fritto, le arance e le mele fritte, di tutto e di più.

 

Il caso specifico della gastrite

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Doveroso è stato spiegare che prima ancora di incidere sui problemi di gastrite, i cibi fritti favoriscono il bruciore allo stomaco. Questo poichè, come anticipato, si tratta di un disturbo che cammina spesso parallelo con la gastrite stessa.

La gastrite altri non è che un'infiammazione delle pareti dello stomaco. È un disturbo che può comparire all’improvviso o può manifestarsi in modo graduale nel tempo. Al di là del bruciore, che può essere una conseguenza della gastrite, si possono presentare altri sintomi ancor più fastidiosi come cattiva digestione, nausea, vomito, perdita di appetito, eruttazione, gonfiore, perdita di peso e una sensazione di pienezza nella parte superiore dell'addome.

Tutti sintomi che vengono ulteriormente intensificati se si adotta una abitudine alimentare scorretta e basata su cibi grassi e fritti. Per cui, chi periodicamente si ritrova ad affrontare questi disturbi provocati dall'infiammazione dello stomaco non potrebbe mangiare nulla a base di frittura, sia per cura che per prevenzione.

In particolare se consumati con costanza in lunghi periodi, i cibi fritti favoriscono la cattiva digestione, dal momento che impegnano lo stomaco in processi minati dall’informazione stessa. I muscoli gastrici infatti impiegano tempi più lunghi per la elaborazione del cibo ingerito, provocandone l’indigestione.

 

 

I problemi principali della frittura classica

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Nei processi digestivi e dunque ogni qual volta è interessato lo stomaco, interviene anche un organo importantissimo per l’uomo, ovvero il fegato. Numerose ricerche dimostrano come certi cibi facciano male a tutto l’apparato digerente, ma soprattutto tendono ad attaccare anche altri organi quando la salute dello stomaco è compromessa già di suo.

Il problema in sé non sta nel cibo che si frigge, ma nel tipo di olio impiegato per la cottura.

Questo perché a reagire alle alte temperature è il condimento impiegato. Non a caso, secondo la scienza chi consuma molta frittura ha livelli smoderati di grassi saturi in circolo, il che oltre a fare male alla linea e allo stomaco, favorisce l’insorgenza di patologie cardio vascolari come infarti, ictus e simili. In ragione di quanto, chi soffre anche solo saltuariamente di gastrite e di disturbi allo stomaco dovrebbe evitare la frittura o quantomeno consumarlo una volta ogni due settimane.

A nuocere allo stomaco quindi è uno scorretto processo di frittura, complici alcuni composti dannosi che si formano con una cottura non corretta, realizzata ad alte temperature. I danni provocati allo stomaco dipendono per la maggiore dalle acroleine che si formano con il riscaldamento intenso e prolungato dell’olio. Più nello specifico nel momento in cui l’olio va oltre la temperatura ideale, il grasso si scinde e incomincia a fumare (punto di fumo).

L’acroleina è inoltre presente nel grasso che rimane attaccato al cibo. Dovrebbe pertanto essere realizzata una frittura che contenga pochissime acroleine così da evitare l’acrilamide.

Questo vuol dire innanzitutto friggere sempre a fiamma bassa, senza raggiungere mai quel punto in cui il grasso inizia a fumare. L’olio poi dovrebbe essere cambiato di frequente, o in alternativa bisognerebbe impiegarne una tipologia ben depurata e filtrata con assorbimento su carbone vegetale od altro materiale adatto. Inoltre si dovrebbe ottenere un fritto poco unto, asciugando il cibo cotto su carta assorbente. Tali rimedi possono favorire la salute dello stomaco, atteso che chi soffre di gastrite dovrebbe opportunamente evitarne l’uso frequente.

 

 

L'alternativa alla frittura classica, la friggitrice ad aria

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Proprio per andare incontro a chi ha questi problemi di gastrite e non potrebbe consumare determinati cibi cotti in olio, è nata la friggitrice ad aria (puoi trovare un'ampia rassegna di modelli su migliorfriggitriceadaria.it). Si tratta di un piccolo e innovativo elettrodomestico che frigge, ma non solo, gli alimenti grazie a un getto di aria calda. In pratica, per la cottura del cibo si utilizza al massimo un cucchiaio di olio e non di più mentre per il processo di fritta è l’aria  a fare la sua parte. In questo modo si può rimanere in forma, non ci sono valori sballati nel sangue, non si sporca, non si creano cattivi odori né fumi tossici e non c’è olio in eccesso da smaltire. E soprattutto non si nuoce allo stomaco.

Secondo i pareri di chi si è convertito a questa nuova tecnica di frittura, il sapore degli alimenti si avvicina di molto alla classica frittura. Una buona alternativa insomma per chi ama alcune pietanze che non dovrebbe  mangiare a causa dello stomaco. Basta davvero poco, per mettere in salvo la propria salute, la propria linea, e perché no anche la propria tasca (la friggitrice ad aria non ha un costo elevato).