Cannabis light e CBD: effetti su digestione, acidità e reflusso

 

Cannabis light e CBD: effetti su gastrite, digestione, acidità e reflusso, nausea e vomito. Vantaggi, effetti collaterali, controindicazioni dell'assunzione di canapa light legale terapeutica per l'apparato gastrointestinale.

 

 

La cannabis terapeutica legale potrebbe essere una soluzione per coloro che vorrebbero risolvere alcuni disturbi di salute senza ricorrere a  farmaci.

C'è da dire che da quando è stata legalizzata la canapa light, è aumentato l’uso della stessa anche per disturbi legati all’apparato digerente, come digestione difficile, acidità e reflusso gastrico. Ma davvero cannabis e CBD possono aiutare a risolvere i sintomi legati allo stomaco?

 

Cannabis, CBD e reflusso

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Si parla di reflusso gastroesofageo (anche detto GERD) per indicare una patologia che può venire ad ogni età e che si verifica quando lo sfintere, il muscolo posizionato alla fine dell’esofago, non riesce a svolgere le sue funzioni in modo corretto  e consente ai liquidi acidi dello stomaco di risalire nell’esofago.

Il più comune sintomo del reflusso è  dato dal bruciore di stomaco, ma possono esservi anche altre avvisaglie, come ad esempio difficoltà a deglutire, disturbi gastrointestinali, dolore al torace, ma anche nausea e vomito.

Cosa provoca il reflusso? In genere esso ha origine da un’alimentazione scorretta, un eccessivo peso, una smodata assunzione di tabacco o una reazione a forte ansia e stress. La terapia fornita dagli specialisti i pazienti con reflusso si basa di solito sulla combo di farmaci, da assumere sia prima che dopo i pasti, anche se non sono terapie che andrebbero seguite a lungo termine perché possono ledere la salute dell’organismo.

 

 

In tal senso la ricerca ha cercato di individuare soluzioni alternative. E  così, si sono svolti diversi studi su questo tema e si è scoperto come la cannabis terapeutica light sia una soluzione naturale e (quasi) priva di rischi. Si sa che il sistema endocannabinoide presente nel nostro organismo interagisce con i nostri organi (cervello incluso) grazie ai recettori CB1 e CB2.

In particolare, nella zona gastrointestinale, vi è una forte presenza del recettore CB1, che si occupa di secernere l'acido dello stomaco. Alcune ricerche hanno messo in evidenza come i sintomi intestinali cronici siano provocati da un scorretto funzionamento del sistema endocannabinoide che non consente all’apparato digerente di rispondere in modo corretto agli stimoli infiammatori.

Se si assume cannabis light, i recettori di cui abbiamo parlato si attivano (in particolare il CB1), dando uno stimolo allo stomaco per diminuire la produzione di acido. Sia il recettore CB1 che il recettore CB2 che si trovano all’interno dell’intestino sono presenti anche sui nervi che collegano l’intestino al cervello. Se pertanto il reflusso viene causato da forti stress emotivi o legati a fattori esterni, la cannabis legale agendo sui recettori favorisce anche la connessione sussistente tra intestino e cervello.

Il discorso relativo ai recettori CB2 è un pò più complicato. In un intestino sano i recettori CB2 non sono molto abbondanti. Ma quando il tratto gastrointestinale si infiamma, in particolare in caso di reflusso (ma anche nel caso delle malattie intestinali), i livelli del recettore CB2 aumentano. Il recettore CB2 è più comune sulle cellule immunitarie. Il fatto che i recettori CB2 siano aumentati negli intestini "malati" è un buon segno che la terapia con cannabinoidi può essere utile nelle patologie gastrointestinale.

In tal modo si riducono i danni infiammatori che possono colpire il rivestimento dello stomaco e si impedirebbe allo sfintere di rilassarsi riducendo la possibilità e la quantità di liquidi acidi in risalita all’interno dell’esofago. C’è comunque da dire che la cannabis light legale produce un effetto benefico in particolare se vi è un’alterazione delle quantità di liquidi acidi all’interno dello stomaco.

C’è poi un ulteriore aspetto da considerare ovvero che spesso i sintomi del reflusso sono nausea e vomito e il CBD, cannabinoide contenuto nella cannabis, ha una forte capacità benefica per il trattamento di nausea e vomito.

 

 

Cannabis CBD e acidità di stomaco

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La cannabis light e il CBD in essa presente, ma anche l'olio di CBD, possono aiutare coloro che soffrono di acidità di stomaco. Il sistema endocannabinoide presente nel nostro organismo va ad attivare tutti i tipi di interazioni biochimiche (interazioni che avvengono tra il cervello, il sistema immunitario e l’intestino).

Il tratto gastrointestinale (tratto GI) occupa intorno all’80% del nostro sistema immunitario e contiene anche i recettori di cannabinoidi.

Le ricerche hanno dimostrato che un alto livello di endocannabinoide è già presente in tutto il sistema digestivo. Secondo questa ricerca gli endocannabinoidi nell’intestino regolano l’acidità gastrica, facilitano la motilità (capacità di spostare il cibo dalla bocca e fuori di nuovo come un movimento intestinale).

Al contempo il CBD nello stomaco riduce le infiammazioni, facilita la sensazione viscerale (capacità di percepire gli organi) e aiuta a sviluppare il senso di sazietà (sensazione di pienezza).

 

Cannabinoidi e digestione: pro e contro, effetti collaterali e controindicazioni

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Stando ad alcune ricerche, i cannabinoidi sono un valido aiuto contro la digestione. Agendo sul sistema endocannabinoide, il CBD è in grado di favorire la digestione, per cui lo si consiglia a tutti quei pazienti che soffrono di assorbimento, alterazioni del microbioma o infiammazioni dell’intestino. Parliamo soprattutto di patologie come colite cronica, ulcere intestinali, morbo di Crohn, infiammazione dovuta a intolleranze varie o allergie (ad esempio per la celiachia).

L’azione benefica  del CBD sulla digestione si ripercuote positivamente anche sulle infiammazioni che spesso si sviluppano all’interno delle cellule. Questo porterebbe, quindi, a limitare le sensazioni dolorose e a ristabilire così la funzionalità delle cellule.

 

 

Ci sono condizioni in cui la cannabis stimola l’appetito, aspetto questo di cui tenere conto soprattutto per coloro che soffrono di disturbi alimentari (come l’anoressia). È in grado altresì di placare molti tipi di nausea come quelli correlati all’assunzione di farmaci (ad esempio i chemioterapici).

Esistono degli effetti collaterali nell’assunzione di cannabis light per regolare la digestione? Si! Purtroppo ci sono alcuni effetti indesiderati, pur non essendo molti o gravi.

Come prima cosa è importante tenere presente che qualche paziente risponde all’assunzione della cannabis con nausea e blocco dell’appetito (soprattutto nel caso di consumo di alcuni tipi di marijuana). In secondo luogo ci sono ulteriori controindicazioni che si correlano all’assunzione di marijuana e canapa light per combustione, che potrebbe essere controproducente per l’apparato digerente. Fumando infatti si possono irritare i tessuti di faringe ed esofago rendendo difficoltosa la digestione e favorendo le forme di reflusso.

Per tali motivi è meglio non esagerare con il dosaggio soprattutto se si hanno problemi alla parte alta del sistema digerente.