Gastrite e olio di oliva

 

Olio di oliva e gastrite: che relazione esiste? C'è differenza tra olio crudo e cotto? Tra olio extra vergine o olio di sansa? Come cucinarlo per evitare di avere disturbi gastrici come acidità di stomaco e difficoltà nella digestione?

 

 

Alimento molto diffuso nella dieta mediterranea, e spesso discusso per il suo apporto calorico, l’olio d’oliva è il condimento più gustoso e nutriente che si possa utilizzare in cucina. In commercio si può trovare sotto la denominazione semplice di olio di oliva vergine, olio extravergine (il migliore), olio di sansa (bassa qualità).

E' considerato il migliore rispetto ad altri oli (come l'olio di semi di arachidi, di mais, di girasole e così via) perché possiede altissime proprietà nutritive ed organolettiche, è più leggero, più digeribile e capace di incidere positivamente sull'apparato digerente.

 

 

I benefici dell’olio d’oliva per l'apparato digerente

olio-di-oliva-e-gastrite

L’olio d’oliva viene considerato un ottimo alleato per molti organi dell’apparato digerente, in quanto stimola la contrazione della colecisti e quindi la produzione di bile, componente importante per la sintesi e conseguente digestione dei grassi (lipidi).

Al contempo garantisce una maggiore efficienza del flusso biliare, permettendo lo svuotamento della cistifellea e proteggendola dalla formazione di una calcolosi. Tutti questi effetti benefici derivano dal fatto che l'acido oleico rappresenta il 75% circa degli acidi dell'olio di oliva, ciò lo rende il più raccomandabile dei condimenti.

Grazie a tutti questi benefici, con la giusta moderazione e i giusti accorgimenti, l’olio d’oliva può diventare un ottimo alleato anche della gastrite.

Oltre infatti a preparare infusi a base di foglie di olivo per alleviare i sintomi della gastrite (approfondisci: le foglie di olivo alleviano la gastrite), condire le pietanze con l’olio (non troppo cotto) può aiutare lo stomaco a lenire i tipici fastidi provocati dalla gastrite.

L’olio d’oliva ha un’ottima tolleranza gastrica, rispetto ad altri condimenti come burro, oli vari, che causano invece un prolungamento del tempo di svuotamento gastrico.

 

Olio di oliva e gastrite: Gli studi a riguardo

olio-di-oliva-e-acidita

Delle diverse tipologie di olio d’oliva esistenti, quello extravergine (EVO) è il più indicato in caso di gastrite, in quanto considerato organoletticamente migliore sotto ogni punto di vista. Si tratta di uno dei condimenti alla base della dieta mediterranea, ricco di sostanze benefiche come antiossidanti, polifenoli e acidi grassi monoinsaturi.

Gli studi scientifici sull’olio extravergine di oliva e sui benefici che porta al nostro stomaco in caso di gastrite sono cominciati circa due secoli fa.

Già nel 1880 infatti alcune ricerche avevano messo in evidenza come l’assunzione moderata di questo condimento potesse fare bene a chi soffre di disturbi legati all’apparato digerente.

Durante gli esperimenti fu evidente che aggiungendo ai cibi olio di oliva, l’acido gastrico veniva secreto in maniera decisamente ridotta.

Nel corso degli anni si sono andate affinando le tecniche scientifiche impiegate, e l’ipotesi che l’olio EVO potesse essere assunto senza problemi da chi soffre di disturbi gastrici è diventata una certezza: l’olio extravergine di oliva, a differenza della maggior parte dei grassi alimentari, non rallenta il tempo di svuotamento gastrico e non modifica la secrezione acida.

Assunto nelle giuste dosi (molto meglio se a crudo), l’olio extravergine di oliva è un ottimo alleato per stomaco ed intestino (tant’è che viene annoverato tra i rimedi della nonna per combattere la stitichezza cronica). La sua azione benefica sul tratto intestinale e dello stomaco è dovuta all’aumento della peristalsi intestinale.

 

 

Relazione tra olio extra vergine di oliva e Acidità, gastrite, disturbi gastrici

Nel caso specifico della gastrite secondo recenti ricerche, per conservare la salute dello stomaco e combattere i disturbi gastrici, l’olio extravergine di oliva è un toccasana. Assunto di prima mattina a stomaco vuoto, produce non pochi effetti benefici sulle gastriti ipercloridriche e sulle ulcere gastro-duodenali grazie alla sua funzione protettiva.

È provato che fare assumere olio extra vergine d'oliva, in sostituzione di grassi animali, a pazienti affetti da gastriti croniche e acute, provoca un abbassamento dei disturbi e dei sintomi pari al 33% dei casi ed una cicatrizzazione nel 55%.

Vi è inoltre da mettere in evidenza che l’olio d’oliva ha un alto contenuto di oleocantale, una sostanza che ha una forte azione antinfiammatoria e che fa bene allo stomaco, riducendo i problemi di gastrite. Grazie a questa sostanza nel nostro organismo aumenta il livello vitaminico e di altre sostanze nutritive.

Assumere olio EVO vuol dire anche aumentare i livelli del colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono, e ridurre il colesterolo LDL, quello cattivo. Così facendo protegge il nostro apparato cardiovascolare (cuore, vasi e arterie), e si tende ad assorbire meglio quello che si mangia, incidendo poco sull’apparato digerente.

Il suo corretto utilizzo, inoltre tende ad agevolare l’attività del fegato, mette in moto la digestione quando è troppo lenta, ed ha un effetto lassativo e detossificante (altri benefici sono anche quelli sul sistema immunitario, perché l’olio extra vergine di oliva regola il microbiota intestinale l’insieme di tutti i microrganismi che colonizzano il nostro intestino).

Non dimentichiamo poi la presenza di due sostanze importantissime, ovvero tirosolo e idrossitirosolo, che oltre ad essere ottimi antitumorali, sono sostanze che hanno effetto antiossidante e antineoplastico, caratteristiche queste importanti per chi soffre di ipersensibilità di stomaco.

Secondo il parere di molti medici, non dovrebbe mai essere escluso del tutto dalla dieta l’olio d’oliva, che sia vergine o extravergine. Il consiglio è quello di farne un uso moderato, senza abolirlo dal proprio regime alimentare, date le sue straordinarie proprietà.

 

 

Come cucinare l'olio di oliva in caso di gastrite, acidità e disturbi gastrici vari

olio-di-oliva-e-digestione-disturbi-gastrici

Per fare in modo che l’olio di oliva faccia bene all’organismo di un soggetto affetto da gastrite bisogna evitare di cuocerlo. Già per una persona sana, il consiglio sarebbe quello di evitare l’olio abbondante e l’olio fritto, ma per chi soffre di disturbi gastrici l’ideale sarebbe consumarlo a crudo su ogni pietanza, e se possibile consumare un cucchiaio di primo mattino a stomaco vuoto.

Di contro va bandito completamente dalle abitudini alimentari l’olio fritto. Oltre infatti a non fare bene alla salute del fegato e al peso forma, friggere l’olio, rosolarlo, soffriggerlo rende la digestione più lenta e difficoltosa, il che si ripercuote negativamente sui sintomi della gastrite.

Questo perché le alte temperature a cui viene sottoposto l’olio in fase di cottura, tendono a sottoporre i grassi in esso contenuti a dei particolari processi della struttura chimica. Durante tutto il processo di riscaldamento, che per la maggior parte è caratterizzato dall’ossidazione, si verifica una maggiore produzione di sostanze tossiche, come i lipoperossidi.

Va da sé che più la temperatura è alta, più sostanze tossiche si producono. Tali sostanze non fanno affatto bene allo stomaco, soprattutto se già minato dagli effetti della gastrite.